#BannedBooksWeek: la libertà di parola è in pericolo

Queerologies
3 min readOct 7, 2023

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Si parla sempre più spesso di Cancel Culture e di come l’“ideologia woke” voglia ritoccare i classici per renderli più affini ai gusti e alle sensibilità contemporanee. Ma la situazione è proprio quella che ci raccontano i media mainstream? La libertà di lettura è davvero sotto attacco, come si può leggere dai dati diffusi durante la Banned Books Week, che si è svolta quest’anno dal primo al 7 ottobre.

Secondo il censimento annuale dell’American Library Association, questi sono i 10 libri che hanno ricevuto il maggior numero di contestazioni da parte di genitori, insegnanti e altri membri della comunità nel 2022:

  1. Gender Queer: A Memoir di Maia Kobabe

2. All Boys Aren’t Blue di George M. Johnson

3. The Bluest Eye di Toni Morrison

4. Flamer di Mike Curato

5. (ex aequo) Looking for Alaska di John Green

6. (ex aequo) The Perks of Being a Wallflower di Stephen Chbosky

7. Lawn Boy di Jonathan Evison

8. The Absolutely True Diary of a Part-Time Indian di Sherman Alexie

9. Out of Darkness di Ashley Hope Perez

10. (ex aequo) A Court of Mist and Fury di Sarah J. Maas

11. (ex aequo) Crank di Ellen Hopkins

12. (ex aequo) Me and Earl and the Dying Girl di Jesse Andrews

13. (ex aequo) This Book Is Gay di Juno Dawson

Secondo i dati dell’ALA, nel 2022 sono stati segnalati 1269 casi di libri banditi o censurati negli Stati Uniti, quasi 500 in più rispetto all’anno precedente, quando erano sati 729. I libri più frequentemente contestati sono quelli che trattano di argomenti controversi, come sesso, religione, razza e orientamento sessuale.

È importante notare che questi libri non sono stati contestati per la loro qualità letteraria o per il loro contenuto offensivo. Sono stati contestati perché presentano personaggi e tematiche LGBTQIA+. Questo è un trend preoccupante, perché dimostra che alcune persone stanno cercando di censurare libri che riflettono le esperienze delle persone LGBTQIA+.

Le ragioni addotte per contestare questi libri sono varie, ma si riducono tutte a omofobia e transfobia. Alcune persone ritengono che il contenuto LGBTQIA+ sia inappropriato per bambini e adolescenti. Altre ritengono che sia dannoso promuovere stili di vita LGBTQIA+. Altre ancora credono semplicemente che le persone LGBTQIA+ non dovrebbero essere rappresentate nei libri.

È importante opporsi alla censura dei libri LGBTQIA+. I libri sono un modo potente per educare le persone su culture e prospettive diverse. Possono anche aiutare i giovani LGBTQIA+ a sentirsi visti e compresi. Quando censuriamo i libri, neghiamo alle persone l’opportunità di imparare e crescere.

Dobbiamo tutti opporre la nostra voce per la libertà di leggere e per la libertà di essere rappresentati nei libri.

Se di cancel culture vogliamo parlare, partiamo da qui.

#BannedBooksWeek

#LetFreedomRead

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