Giorno della Memoria

Queerologies
12 min readJan 27, 2022

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Il 27 gennaio si celebra il Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e delle vittime e dei perseguitati dal Nazismo perché omosessuali, asociali, emigranti, prigionieri politici, Rom, Sinti, Jenisch e Testimoni di Geova.

Gli omosessuali maschi, indicati con un triangolo rosa sulla divisa, furono deportati nei campi di concentramento in base al Paragrafo 175 del codice penale tedesco, in vigore dal 15 maggio 1871 al 10 marzo 1994, che considerava un crimine i rapporti sessuali tra uomini. Le donne lesbiche erano contrassegnate con un triangolo nero, come quello delle persone asociali, perché non conformi al modello di femminilità e accettabilità imposto dal regime nazista. In ogni caso, la persecuzione delle persone gay e lesbiche sotto il Nazismo fu molto dura, molti vennero percossi violentemente, sottoposti a sterilizzazione forzata o a sperimentazioni genetiche. Molti di loro furono ostracizzati anche dagli altri prigionieri.

Si stima che nei campi di concentramento nazionalsocialisti furono deportati tra i 5.000 e i 15.000 omosessuali maschi, con un tasso di mortalità pari al 60%, facendone il secondo gruppo sociale dopo gli ebrei con più vittime. La criminalizzazione delle persone omosessuali continuò anche dopo la guerra, non furono, infatti, riconosciuti come perseguitati né ebbero diritto a un risarcimento per le ingiustizie subite.

Per non dimenticare vi proponiamo alcuni libri che raccontano la storia degli omosessuali nella Germania nazista e durante l’Olocausto.

Scritto da: Martin Sherman
Titolo: Bent. Nazismo fascismo e omosessualità
Edito da: Edizioni Gruppo Abele
Anno di pubblicazione: 1979

Bent racconta l’odissea di un omosessuale di trent’anni nella Germania di Hitler. Una storia d’amore che nasce e si sviluppa nel più terribile e cupo degli scenari, quello del lager. La ricerca di una identità e di una dignità da non più nascondere, ma che si compie solo con la ribellione tragica del finale. Il testo riproduce la partitura dello spettacolo giunto in Italia dopo essere stato salutato trionfalmente dal pubblico e dalla critica a Broadway, Londra, Parigi e Berlino. Ne è stata conservata tutta la carica provocatoria e insieme il suo significato morale e politico. … A completamento dell’opera sono stati aggiunti due contributi originali. Uno di Giovanni Dall’Orto sul modo in cui si pose la questione omosessuale in Italia durante il periodo fascista, l’altro di Rudiger Lautmann sugli omosessuali nei campi di concentramento nazisti.

Scritto da: Massimo Consoli
Titolo: Homocaust. Il nazismo e la persecuzione degli omosessuali
Edito da: Kaos edizioni
Anno di pubblicazione: 1991

Una delle pagine più atroci e sottaciute della nefasta storia del nazismo è quella relativa alla persecuzione degli omosessuali. Homocaust scrive questa pagina, attraverso una puntuale ricostruzione delle fasi storiche che portarono il pregiudizio antiomosessuale a divenire uno dei capisaldi dell’ideologia nazista. A partire dalle stesse implicazioni omosessuali che in Germania caratterizzarono l’avvento al potere del Partito nazista, e che segnarono sullo sfondo il tragico divenire del Terzo Reich, fino allo sterminio di centinaia di migliaia di “Triangolo Rosa” nei lager hitleriani. Illustrato con foto b/n e a colori.

Scritto da: Paola Guazzo, Ines Rieder e Vincenza Scuderi
Titolo: R/esistenze lesbiche nell’Europa nazifascista
Edito da: Ombre corte
Anno di pubblicazione: 2010

In un contesto in cui la ricerca storica europea appare ancora fortemente condizionata da istanze maschili-bianche e le reti accademiche non sembrano certo distinguersi nell’investire sensibilità ed energie sulla storia dei soggetti “altri”, quali le lesbiche sono indubbiamente, i lavori qui presentati assumono sicuramente una rilevanza particolare nel panorama storiografico. Frutto di un lavoro corale sulle poche fonti e testimonianze di cui ancora si dispone, il volume si avvale dei contributi di alcune note storiche del lesbismo che si occupano di esistenze e resistenze lesbiche nell’Europa dei nazifascismi, includendo anche il franchismo spagnolo. La barra che si è scelto di apporre su “resistenze” sta infatti a indicare come per le lesbiche la stessa esistenza possa essere considerata una forma di resistenza (all’eterosessualità obbligatoria, alla cancellazione di sé e delle proprie passioni), ancor più in periodi di forzata “normalizzazione” di tutte le donne come furono quelli dei fascismi europei del Novecento. Ma la “resistenza” che trova spazio in questo libro è anche quella di lesbiche politicamente consapevoli, che fronteggiarono e combatterono con determinazione e coraggio le dittature di Mussolini, di Hitler e di Franco. Nel volume vengono inoltre affrontate anche le questioni, spesso rimosse, relative alla “zona grigia” della sopravvivenza durante l’internamento e ai rapporti fra “asociali” e “politiche” nei lager.

Scritto da: Gad Beck
Titolo: Dietro il vetro sottile. Memorie di un ebreo omosessuale nella Berlino nazista
Edito da: Einaudi
Anno di pubblicazione: 2010

L’omofobia del regime nazista è forse meno nota del suo antisemitismo, ma ha generato anch’essa segregazioni, deportazioni, morti. Nel 1933 Hitler mise al bando organizzazioni e pubblicazioni omosessuali, mentre Heinrich Himmler, il capo delle SS, predicava la completa eliminazione degli omosessuali. In quegli anni terribili Gad Beck, figlio di un ebreo austriaco e di una luterana tedesca, conduceva la sua infanzia e adolescenza a Berlino, scoprendosi in maniera naturale, e senza sensi di colpa, attratto dagli uomini. Nel cuore di una Germania che si avvia verso la persecuzione razziale più orribile, Gad vive il progressivo restringimento del suo spazio di vita, di lavoro e di espressione, ma non si arrende alle difficoltà e non rinuncia a gustare fino in fondo il sapore della giovinezza, dell’amicizia, dell’amore. Impegnato nei movimenti sionisti, entra a far parte di un gruppo clandestino che agisce a sostegno degli ebrei, fino a che non viene tradito da una spia della Gestapo, arrestato, torturato. Sarà l’arrivo delle truppe sovietiche a salvarlo da morte certa. In questo libro Gad Beck racconta con una voce freschissima e mai patetica l’avventura di un ragazzo ingenuo ma arguto, furbo ma profondamente buono, che riuscì a non farsi contaminare dalla paura e dall’orrore del totalitarismo nazista.

Scritto da: Giorgio Giannini
Titolo: Vittime dimenticate. Lo sterminio dei disabili, dei Rom, degli omosessuali e dei testimoni di Geova
Edito da: Stampa Alternativa
Anno di pubblicazione: 2011

Sulle casacche portavano triangoli neri, marrone, rosa o viola. Erano gli internati nei lager nazisti che appartenevano a “categorie” troppo spesso dimenticate nelle commemorazioni ufficiali delle vittime di quella barbarie. Oltre agli ebrei, infatti, il nazismo tentò di sterminare i disabili, condannati alla sterilizzazione o al lager in nome dell’eugenetica; gli zingari, considerati un pericolo sociale e poi internati e uccisi; gli omosessuali, perseguitati, castrati e rinchiusi nei campi di concentramento; i testimoni di Geova, eliminati per il loro rifiuto del servizio militare e la loro opposizione al regime. In questo libro viene ricordata la storia delle vittime “dimenticate” che affrontarono tremende vicissitudini nel periodo più cupo del Novecento. Perché la loro tragedia sia di monito per il futuro.

Scritto da: Jean Le Bitoux
Titolo: Triangolo rosa. La memoria rimossa delle persecuzioni omosessuali
Edito da: Manni
Anno di pubblicazione: 2013

Berlino con i suoi celebri locali, meta dei gay di tutta Europa, con l’avvento del nazismo si scatena nell’odio contro gli omosessuali: i Tedeschi hanno bisogno di figli, futuri combattenti per la grandezza della Germania e della razza, e i gay diventano nemici da identificare ed eliminare. Inasprite le leggi, 100.000 omosessuali sono vittime di delazione, marchiati e perseguitati dalla polizia e dalle SS, più di 10.000 finiscono nei campi di concentramento, e le persecuzioni si estendono via via nei territori annessi dalla Germania. Finita la guerra, vittime, testimoni e storici tacciono. La deportazione omosessuale è rimossa dalla memoria collettiva, spesso le commemorazioni dei triangoli rosa sono osteggiate dalle altre categorie di deportati e non di rado continuano ad esistere per decenni leggi persecutorie e omofobe. In questo libro, pietra miliare del movimento LGBT in Francia e oramai anche in Italia, Jean Le Bitoux, utilizzando le fonti più varie, da testimonianze dirette a conversazioni e interventi di Sartre e Foucault, ci restituisce questa storia dimenticata e indaga le ragioni della rimozione, dell’oblio. Introduzione di Giovanni Dall’Orto, prefazione di Nichi Vendola.

Scritto da: Paolo Arigotti
Titolo:
Un triangolo rosa
Edito da:
Edizioni Progetto Cultura
Anno di pubblicazione:
2015

A Roma, Marco, giovane impiegato presso un notaio ebreo, accetta la proposta di collaborare con una rete clandestina antifascista, dove stringe amicizia con un brillante avvocato, Luigi, che diverrà il suo compagno. Sulla scia dei venti di guerra, Marco intesse intensi rapporti con il Vaticano. È in questo contesto che i due giovani scopriranno gli orrori perpetrati nei lager nazisti, anche a danno di persone che vivono la loro stessa condizione di omosessualità, e conosceranno Klaus, un rampante ufficiale delle SS. Tale incontro segnerà il loro destino, trascinandoli nell’orrore di Auschwitz. Una serie di vicissitudini e colpi di scena condurrà i tre protagonisti fino alla conclusione del secondo conflitto mondiale e oltre…

Scritto da: Marco Vignolo Gargini
Titolo:
Paragrafo 175. La memoria corta del 27 gennaio
Edito da:
Tra le righe libri
Anno di pubblicazione:
2016

Partendo dal controverso caso italiano, Paragrafo 175 La memoria corta del 27 gennaio di Marco Vignolo Gargini (Tra le righe libri) è un pamphlet che si occupa principalmente della persecuzione e sterminio degli omosessuali durante il Terzo Reich, con documenti tradotti dall’originale (tra cui un discorso sull’omosessualità tenuto da Heinrich Himmler il 18 febbraio 1937 ai generali delle SS) e considerazioni legate all’attualità. All’interno del libro sono riassunti i passaggi storici che portarono lo stato tedesco ad adottare una legislazione oppressiva nei riguardi degli omosessuali, attraverso il Paragrafo 175, l’articolo del codice penale che condannava gli atti sessuali tra uomini. Nonostante i tentativi di abrogare tale articolo, che videro in primis personaggi come Magnus Von Hirschfeld, sessuologo fondatore di un l’Istituto per la ricerca sessuale molto rinomato a livello mondiale, l’avvento del nazismo accentuò la persecuzione amplificando il Paragrafo 175 e dando avvio ad un’opera di internamento e sterminio nei Lager, soprattutto dopo la famigerata “Notte dei lunghi coltelli”, tra il 29 e il 30 giugno 1934, in cui furono arrestati e uccisi i vertici delle SA, capitanate da Ernst Röhm, notoriamente omosessuale, accusato dai rivali delle SS di voler tentare un colpo di stato. Dopo la fine del conflitto e la sconfitta dei nazisti il Paragrafo 175 rimase in vigore, gli omosessuali, tra cui quelli usciti dai Lager, potevano essere arrestati nei due stati tedeschi per più di venti anni ancora, quando fu modificato l’articolo e soppressa l’antica dizione di “atti sessuali tra uomini”. Soltanto nel 1994, quattro anni dopo la riunificazione della Germania, l’articolo fu definitivamente soppresso.

Scritto da: Sarah Helm
Titolo:
Il cielo sopra l’inferno. La drammatica storia vera di Ravensbrück il campo di concentramento nazista per sole donne
Edito da:
Newton Compton
Anno di pubblicazione:
2017

Maggio 1939. Centinaia di donne — casalinghe, dottoresse, cantanti d’opera, politiche, prostitute –, provenienti da un carcere comune, raggiunsero prima in treno e poi su camion un luogo nascosto nei boschi a nord di Berlino. Attraversarono, poi, gli enormi cancelli di ferro tra gli insulti, le urla, i latrati dei cani e le percosse delle guardie. Erano le prime prigioniere di Ravensbrück, il nuovo campo di concentramento femminile “modello” ideato da Heinrich Himmler. In sei anni vi furono rinchiuse 130.000 donne, provenienti da più di venti Paesi in tutta Europa. Erano di diversa estrazione, nazionalità, credo politico; solo poche tra loro erano ebree: Ravensbrück serviva ai nazisti per eliminare tutti “gli esseri inferiori”. Zingare, esponenti della Resistenza, nemiche politiche vere o presunte, disabili, “pazze” dovettero sopportare privazioni, sevizie, malattie, lavori forzati, esperimenti “medici” ed esecuzioni sommarie. Negli ultimi mesi di guerra il lager divenne un campo di sterminio, perché era necessario far sparire in fretta “le prove” della sua reale funzione ed entro l’aprile del 1945 vi vennero trucidate tra le 30.000 e le 90.000 donne, molte con i loro bambini. Per anni, fino alla fine della Guerra Fredda, la verità su Ravensbrück è rimasta nascosta. Grazie a interviste esclusive e documenti inediti, Sarah Helm ci offre una vivida ricostruzione e una testimonianza indimenticabile di uno dei capitoli più tristi della nostra Storia.

Scritto da: Heinz Heger
Titolo:
Gli uomini con il triangolo rosa
Edito da:
Sonda
Anno di pubblicazione:
2018

È il 1939 quando Heinz Heger viene arrestato a Vienna: ha inizio la sua discesa agli inferi, con la deportazione nei campi di concentramento di Sachsenhausen e di Flossenbürg e l’infamia del triangolo rosa, il pezzo di stoffa che identificava le persone omosessuali. Questa è la testimonianza di come è riuscito a sopravvivere, tra lavori forzati, torture, stratagemmi e alleanze col nemico. Una vicenda umana e storica violenta come un pugno nello stomaco, che non si dimentica. Il racconto di una delle pagine più atroci del Novecento, che dà voce alle “vittime dimenticate” del nazismo. Con un saggio di Giovanni Dall’Orto, giornalista e storico, sulla condizione degli omosessuali in Italia nel periodo fascista.

Scritto da: Pierre Seel e Jean Le Bitoux
Titolo:
Io, Pierre Seel, deportato omosessuale
Edito da:
Massari Editore
Anno di pubblicazione:
2020

«Avevo diciassette anni e sapevo quanto fosse rischioso frequentare quei giardinetti situati fra il liceo e casa mia. Io e alcuni compagni ci ritrovavamo lì dopo le lezioni, per chiacchierare tra noi. E per aspettare lo sconosciuto che ci avrebbe sedotto. Quel giorno, fra le braccia di un ladro, ho sentito l’orologio staccarsi dal polso. Ho gridato. Lui era già scappato via. Ignoravo che quel banale incidente avrebbe fatto precipitare la mia vita fino ad annientarla… L’episodio non ebbe effettivamente conseguenze famigliari e sociali immediate. Il ladro non fu mai trovato e io serbai di quella vicenda solo un ricordo che mi dava disagio. Non sapevo che il mio nome era appena stato inserito nello schedario degli omosessuali della città tenuto dalla polizia e che in tal modo, tre anni più tardi, i miei genitori avrebbero saputo della mia omosessualità. E soprattutto, come potevo immaginare che per questo sarei caduto nelle mani dei nazisti?»

Scritto da: Helga Schneider
Titolo: Bruceranno come ortiche secche. Relazioni pericolose ai tempi di Adolf
Edito da: Massari Editore
Anno di pubblicazione: 2021

La grande letteratura de “Il rogo di Berlino” e “Lasciami andare madre” (Adelphi) ritorna per dispiegarsi in un affresco di ampio respiro che ci mostra le mille sfumature della Germania degli anni ’30, quando il governo tollerante della Repubblica di Weimar cede il passo al delirio nazista. Sullo sfondo dei roghi dei libri, dell’arte degenerata, del rifiuto di ogni forma d’espressione non aderente ai valori del popolo ariano, e delle prime razzie nei locali gay, in un fosco clima di crescente persecuzione omofoba, nasce l’amore tra due ragazzi, Julian e Nesti. Questa unione sarà il banco di prova per un padre che, aderendo al nuovo regime, non potrà accettare in un primo momento l’orientamento omosessuale del figlio, ma poi si ricrederà e lotterà con tutti i mezzi per la sua salvezza. L’autrice mescola fatti storici riccamente documentati e finzione narrativa, testimoniando al mondo di oggi le tante sfaccettature dell’omofobia nazista di ieri.

Scritto da: Vincenzo Parato
Titolo: Il triangolo rosa. L’olocausto che brucia ancora
Edito da: Youcanprint
Anno di pubblicazione: 2021

Con il suo saggio “Il triangolo rosa” l’Autore ricorda l’Olocausto degli omosessuali… un Olocausto che continua a bruciare ancora! Un triangolo per purificare la razza: verde i criminali, rosso i prigionieri politici, nero gli asociali, marrone i nomadi e gli zingari, porpora i Testimoni di Geova, giallo gli ebrei. E poi rosa. Rosa per gli omosessuali. Furono circa 15mila gli uomini deportati nei campi di concentramento nazisti. Sulla casacca avevano cucito quel simbolo che oggi significa inclusione, protezione. Secondo l’Arcigay i sopravvissuti furono 4mila. Ma il numero di persone colpite dal Paragrafo 175 (l’articolo del codice penale tedesco che definiva l’omosessualità un crimine) è molto più alto: tra il 1933 e il 1945 furono arrestate 100mila persone. Oggi quei morti non hanno più un volto e una voce, perché furono in pochi a sopravvivere e a poter, quindi, trasmettere quella Memoria, fondamentale per tramandare le atrocità commesse dall’uomo. Anche la matematica dell’orrore, quella che dovrebbe documentare e far comprendere nella sua brutalità numerica, con le cifre delle persone morte, la portata di questo sterminio, deve fare i conti con documenti fatti sparire o con (è il caso dei Rom) l’assenza di una tradizione scritta. Oppure, come avviene per i gay, con la negazione della loro omosessualità, anche dopo la liberazione dai campi di concentramento.

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